martedì 30 novembre 2010

Tempesta


Fra le braccia ti stringo
inmenso amore
che mi inchiodi e mi soffochi.
E ti domando:
che cosa è questo
vivere svegliata
spaventata,
la testa serrata
il cuore accoltellato...
Ma già lo sò:
sei tu amore
che mi dai la voglia di restare viva
calda
schifosa
pazza
malata d’amore
d’angoscia
una tempesta di fuoco sul cuore
che non si può evitare
mai.

Dea Bea 2010

Ilustrazione: arte digitale di Valde (Francisco Valdepeñas Marmenda-Barcelona)

giovedì 18 novembre 2010

Dopo la mia partenza



Sogni…
la luna ti contempla
Pensi…
e l’infinito prega…

Io te lo dico
io che sono stata stella
di  quell’universo fatto di afflizioni.
Io che della barca fui la vela


Tu mi ascolterai
Attenti ai suoni naturali
ascolterai la voce di chi ti ama:
ed in uno strappo d’amore e di tristezza
con un mormorio
dirai la mia assenza.

Ti baceró...
In  faccia sentirai un’ala
e forse vorrà affiorarti una lacrima
peró ti farei forte
riderei per nulla
e il tuo riso arriverà da me lontano,
più lontano...

Dea Bea 2010

Ilustrazione: appropriazione, dettaglio di una opera  con intervento digitale

domenica 5 settembre 2010

Taormina nel ricordo



Mi manca il vulcano
mi mancano le ceneri,
le nuvole, le scale...
Mi mancano i fiori
i cui colori portano
gli  oggetti siciliani.

Arriverò a Roma
con le lacrime negli occhi
con la speranza di ritornare
e anche di rivedere le tue spiagge...
Di fronte a me
le basse luci di Fata Morgana
rimasta sulla costa Calabra
terra dei miei antichi,
con lo spirito spinto fino al vuoto
le forze esaurite per l'altezza
amandoti nella paura
di tutti i tuoi drammi,
amando i tuoi paessaggi ripidi,
con il rumore della tua gente
e la tua musica pastorale:
ritmi di tamburelli  e flaute
nel mio cuore
per sempre.

Dea Bea 2010


sabato 4 settembre 2010

Prego per loro



Prego per i miei ragazzi,
perchè San Nicola di Bari
riunisca i pezzettini dei loro spiriti
e crei per loro una vita normale,
come quella degli altri,
felici e senza grandi problemi.
Per i cari bambini del mio cuore
prego anche nella tua chiesa,
San Nicola di Bari,
prottetore degli indifesi
che la nostra società ha fatto pezzi.
Dea Bea
2010

Protettore dei bambini, delle ragazze orfani, delle ragazze che desiderano sposarsi, dei marinai. E' invocato contro le carestie, le pestilenze, le malattie, i nubifragi. Nato intorno all'anno 245 e morì nel 334 circa. Fu vescovo di Mira in Turchia. Dal 1087 le reliquie di S. Nicola sono conservate nella Basilica, eretta in suo onore a Bari.

Ode a Taormine

Ode a Taormina

Oh terra
vortice di nuvole e di mare...
Dalla spiaggia 
il tuo leone rampante mi saluta,
mentre l'acqua balla sulle rocce.
Vivo come se fosse 
l'ultima giornata
arrampicata ai tuoi balconi
lo spirito sospeso sui tuoi ponti.
Profumo di fiori bianchi
alberi fioriti
buganville, gerani, tulipani,
gli occhi pieni di colori
Oh figlia di Sicilia,
terra pietrosa e secca
che beve l'acqua a piccole goccie.
Cammino per le stradine,
e aspiro il fumo del tabacco nero,
sui gradini del Teatro Greco 
mentre le stelle mi parlano d' amore.
Sassi di tutte le misure sulla terra
vasi di tutti le misure sui balconi.
Le facce sui terrazzi mi salutano...
Il vecchio palazzo arabo
apre la sua vecchia porta.
Qualcuno appare e muove la sua mano
nell'arrivederci più dolce.
Oh terra siciliana, oh Taormina
mi duole il tuo ricordo
ancor prima di partire.

Dea Bea, 2010
Foto: Giardino pubblico in Taormina

venerdì 20 agosto 2010

Vivere senza comunicazione



Società troppo consumista,
società superficiale…
Fatta di esseri in solitudine,
pieni di frustrazioni
e di paura.
Società senza senso.
Siamo feriti
che abitano e rimangono
nella noia
e nel buio.
Ci manca quello che porte
l’intelligenzia affettiva.
Ci manca qualcuno che ascolti,
un’amore sensibile,
una risposta sicura
che possibilite i sogni
d’ognuno insieme all’altro.
Gente
non troppo comunicata,
relazione
fatta di parole effimere.
All’interno 
solo ritrovamo egoismo:
tutte vittime di se stessi,
nessuno sa chi è l’altro
nella propria solitudine.
Nessuno ascolta nessuno
tutti parliamo allo stesso tempo.
non sappiamo chi siamo.

L'Alma

  



Dorme e si sviluppa
bianca come una luna nuova
lasciata su l’oceano,
che stilla anche
quando chiude i suoi occhi.
Dorme,
quieta, silenziosa, abbandonata,
come l’ultimo attimo di bellezza
dell’alba.

Lui si sveglia mentre lei riposa
e giace liberata di tutti i sogni,
sospesa tra la vita e la morte:
rinunciata, dimenticata, impedita.

L’uomo l’adora
nella sua mente salvaggia.
Vecchio amore eterno
davanti quei desideri
misteriosi ed inevitabili.

Bellissima,
l’opera d’arte di natura
sul letto  bianco ,
come la luce della stella,
si allontana  senza disturbi,
e lui sorride.

Adesso sull'orizzonte,


lei é solo una nuvola  bianca.






Dea Bea


Dedicato a quel uomo che è tornato vedovo tra un anno di sposato.
Sua moglie si è malata dopo il viaggio di nozze con una malattia mortale.